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Tatuare al tempo del COVID 19

E così il 2021 è arrivato, con tante speranze e promesse, con tanti dati sul covid in italia, spesso fallati che si portano dietro decisioni governative che in un modo o nell’ altro impattano su di noi.

E così dal 16 al 31 gennaio 2021, siamo di nuovo chiusi.

Dall’ inizio ho preso queste pause forzate come momenti per studiare e dedicarmi più all’ interno che all’ esterno, nel primo lockdown di marzo 2020 ho cercato di tirare fuori una poetica più mia, più consistente,  un qualcosa che rappresentasse me, il momento surreale e Milano, una delle città più violate da questa pandemia di Covid 19.
Abbiamo investito il denaro e il tempo necessario per adattare lo studio alle normative, abbiamo comprato tutti i DPI necessari, gel alcolico a profusione, termometro nuovo di zecca, abbiamo esposto i cartelli pronti per ripartire.

Il secondo lockdown l’ abbiamo utilizzato per rimettere un po’ a posto lo studio, imbianca una parete, aggiungi quadri, togli vecchie stampe, compra altri prodotti di sanificazione, ho fatto anche fare i gel personalizzati 404 tattoo shop, da regalare ai clienti, perchè mi ero reso conto, con la ripresa di giugno, che molti clienti non l’ avevano in borsa e, siccome penso, che sia un gesto sano quello di avere le mani pulite e disinfettate, al netto del covid, ho chiamato un amico che ha una piccola azienda di regalistica e personalizzazione e ho ordinato 250 gel, tutto contento di poterli dare ai clienti in vista del “2021 delle speranze”.
Nel nostro piccolo abbiamo cercato di sostenere amici e negozianti di zona andando a mangiare al bar di fronte quando possibile e facendo la spesa nei negozi sotto casa, evitando i super e le grandi catene commerciali.

Tanto alle ripresa di giugno quanto di  di dicembre abbiamo sentito l’ affetto dei clienti, la voglia di uscirne, la voglia di imprimere le emozioni sulla pelle: il dolore, l’ angoscia del 2020, ma anche la gioia, una nuova nascita, un nuovo lavoro inaspettato, le speranze.

Poi è iniziato il balletto delle zone gialla, arancione e rossa sulle feste, ricordate? “Facciamo un sacrificio ora per passare un Natale sereno”, e così abbiamo tatuato quando consentito, con risultati a volte comici, il 28 si tatua, il 3o pure poi tutti fermi ma solo fino al 4 che si tatua di nuovo, e poi ancora fermi un paio di giorni e l’ 8 finalmente la ripresa che il 2021 aveva promesso.

Una settimana secca e poi richiusi fino al 31/01.

Gli amici mi chiedono come va lo studio, e io rispondo dicendo la semplice verità, lo studio va bene, i clienti ci sono, certo ci mancano tutti i clienti delle università, abbiamo aperto in via Carlo Torre proprio per essere i tatuatori di riferimento delle 3 università che abbiamo a fianco, IULM, NABA e un po’ più distante la Bocconi, certo mancano tutti i clienti degli uffici, ma tutto sommato arriviamo a pagare l’ affitto, non ci guadagniamo ma non tiriamo giù la saracinesca, i clienti affezionati aspettano le riaperture per scriverci, sono entusiasti, hanno progetti di vita e di tattoo che condividono con noi, per noi è davvero il migliore di mondi possibili.

404 tattoo shop a Milano c’ è e ci sarà ancora per qualche anno, fino a quando la schiena regge e Laura sopporta le mie incursioni moleste in stanza mentre sta tirando la riga più difficile dell’ anno 🙂

Lavorare così è difficile? No assolutamente falso!
Quando ci lasciano lavorare siamo sereni, entusiasti e siamo felici di tenere in mano la macchinetta, perché un tatuatore, al netto dei lavori che fa, vive della sensazione che da il contatto della macchinetta con la mano e il corpo del cliente, è una droga anzi una cosa che può rilassare più della Troca (che noi non abbiamo mai provato perché diciamo NO ALLA TROCA) o che può mandarti le sensazioni di una serata in discoteca a ballare la tecno punk post industrial rave hard core…
Tatuare è bello, parlare coi clienti è fantastico, vedere la felicità sul volto del giovane Alfredo dopo che gli ho fatto il suo primo tatuaggio è la cosa per cui si vive e si provano le emozioni che ci rendono vivi.

Organizzarsi invece, quello sì che  è difficile, perché dobbiamo spostare a blocco settimane di agenda, facendo affidamento sulla pazienza dei clienti, sulle nevrosi del governo e sul fatto che i clienti sappiano effettivamente che siamo aperti o meno, perché in questa totale disorganizzazione amministrative e comunicativa istituzionale spesso i clienti non sanno nemmeno più che pesci pigliare.

E allora giù di instagram stories in cui ci scusiamo ma; “Sì purtroppo siamo chiusi abbiate pazienza vi informeremo al più presto”
Messaggi whatsapp a nastro in cui timidamente diciamo al cliente che malauguratamente è finito in zona rossa con noi che purtroppo non si può fare.
E’ doloroso, è umiliante per un essere pensante osservare la gestione del nostro piccolo ma bel paese, e noi ci adeguiamo, perchè siamo dell’ idea che in questo momento (ma non è forse vero che dall’ epoca dei greci in poi lo è sempre stato?) sia fondamentale sostituire il bisogno personale con il bisogno civico, ci adeguiamo, ma con la testa bella alta…

404 tattoo shop non si lamenta, non fa polemica, non cede alla rabbia, noi lavoriamo in questo periodo esattamente come un surfista esperto in mezzo all’ oceano, aspettando, con pazienza, con tempismo, perché siamo più che certi che tutta questa storia finirà, o si risolverà imparando a viverci insieme, e noi, saremo su quell’ onda con tutti voi, a surfare il tubo sapendo che alla fine quello che conta, è come prendi l’ onda!